28/03/09

VentHOT Marzo 2009

La flessuosa curvatura dell'Onda sotto la spinta magistrale del Vento, che vibra scuotendo e frangendo la schiuma, in un fremito senza fine, accarezzandole i fianchi d'Acqua salata, lisce colonne a proteggere la Porta dell'Oceano.

Il lento crescere della Scintilla e della Fiamma, alimentate dal fiato e la voce che canta e che mormora, e sospira e sussurra, e chiama le Cose venute e quelle che verranno col nome da loro scelto, quando la Luce del Faro si fa carne.

Lo strano sibilo del Maestrale fra i capelli e la bocca di rugiada imperlata nelle mattine magiche quando anche il suono del vivere lascia posto alla poesia del silenzio, rotto soltanto dal ritmo battente delle mani fra le mani e le Stelle.

Il caldo ventre di Madre Terra, che accoglie il riposo e la sete placata dell'Angelo e del Cavaliere, e la dolce, sinuosa, elegante figura che ha appena donato l'Amore, ricevuto l'Amore, cantato l'Amore, urlato l'Amore, compreso e difeso l'Amore.

Anche questo vidi, in fondo al Mare dei Tuoi occhi di smeraldo, quando chiedesti, mia Ondina scalza.


Ti Amo Samy

Buon 28 Marzo Amore mio

Ondina Nude 08a 28 03 2009 firma

Il Tuo FireAngel

Robi


25/03/09

Lezione di Anatomia

Da dove iniziamo?

Dagli occhi. Ho due occhi verde scuro, come il fondo di una bottiglia di vetro, di quelle che usavano una volta per l’acqua minerale. Nei ristoranti le usano sempre, mi pare.

Sotto c’è un naso e una bocca, e tutt’intorno la faccia: pelle, muscoli. Spesso una barba lunga qualche giorno.

Volete sapere del resto? Come sono le braccia, le mani, il tronco, i genitali, le gambe, i piedi? Carne, ossa, tendini, e qualche altro materiale che ora non mi sovviene. Aprite il libro di Anatomia, a pag. 2. Ecco, qualcosa del genere.

Dentro, oltre a polmoni, stomaco, reni e intestino, c’è il cuore, che pompa il sangue alle arterie, e di lì alle vene. Qualche volta batte forte, altre volte meno, certe volte pare fermarsi, e poi riprende, ama, odia e s’innamora. Esattamente come il vostro. Ride, piange, offende e perdona. Come quello della maggior parte di voi.

Dentro tutto quest’involucro c’è qualcosa, che io chiamo ’la mia inquietudine’. E’ lei che mi porta a fare e disfare, perdere e cercare, iniziare e portare a termine. Penso faccia parte della sua natura. Vede il bianco e il nero, e col nero si diverte a scherzare, così il bianco, da dietro le spalle, la pugnala.

Fuori invece ho una corazza, un esoscheletro che mi protegge dal vento e dal fuoco, e mi fa sopravvivere agli attacchi, e alle radiazioni.

Ho anche degli aculei, che uso poco, ma quando li uso tagliano di brutto.

Questa è la mia anatomia.

12/03/09

Starsailor

Chiamatemi Ismaele, o Paperino, per me fa lo stesso, il mio nome lo so. E so come sono vestito: di nero, di verde e d'azzurro.
Come John Lennon ho 1 problema con Dio, Elvis e i Beatles. Col primo non parlo, gli altri li ascolto e basta.
Non sono l’Amico Simpatico, sono la cattiva coscienza. Non ho un ruolo nel film: non sono il brillante inventore, il consigliere, la guida turistica, non sono la parola, sono la sete; non il seduttore, non il ribelle integrato, le chitarre le spacco ancora in pubblico, i miei panni sporchi li butto via, non li candeggio, detesto Sigmund Freud, Arthur Rimbaud era un’altra cosa.
E amo la mia famiglia. Ho due nipoti, e due pronipoti che spero crescano senza dover vedere il mondo come lo vedo io, dentro questi anfibi inglesi.
Adoro i film horror, perché l’Orrore mi fa paura, e non ho voglia di servire come mozzo sulla chiatta di Marlow, e beccarmi la freccia destinata a lui.
Sincerità chiama sincerità: quando fa buio, preferirei dormire, da sfigato qualunque, piuttosto che andare a lavorare: faccio l’investigatore di ipocrisie, mi pagano per piazzarmi fuori dai motel, e fotografare storie clandestine fra clown democratici e giovani promesse.

Ho il fucile di mio padre, e gli occhi di mia madre quando si innamorò di lui. Sono un idiota moralista, se mi incontrassi in qualche pub, mi pagherei da bere.

09/03/09

Montecristo

The Saints
(I'm) Stranded

Vivo in una grotta, nel cuore della mia isola, circondato dai tesori del mondo. Ero prigioniero di ambizioni, di conquiste, di paure, di abitudini. Mi hanno chiuso in nude stanze. Ma ora sono libero.

Ho gettato a mare il mio corpo e sono rinato. Ho gettato a mare la mia anima e sono stato benedetto.

Accolgo naufraghi e turisti, quelli che trovano la strada per l’ingresso, in mezzo al pietrisco e alle conchiglie di questo scoglio. Offro loro da bere e da mangiare, ospitalità. Loro mi offrono i loro racconti. A tarda sera mi metto a raccontare anch’io la mia storia: di tradimenti, di delusioni, di immenso amore mal ripagato, di tanto amore che ho ricevuto.

Fra i sorrisi, il calore, e i riflessi che i fuochi crepitanti sui bracieri pennellano sopra la grezza parete di roccia, che è muro alla mia dimora, dalle mia labbra esitanti si fa strada una mezza parola, un accenno alla mia missione. I nomi no, quelli rimangono segregati in fondo alla mia gola.

Il mondo è vasto, vario e proteiforme, l’ombra del buio veste in modi strani; ci sono mille strade, mille modi per sfuggire alla ricerca. Milioni di rifugi, e deviazioni. C’è chi prospera sulle altrui sconfitte. Chi taglia le ali all’Angelo Innocente.

Ci sono Crimini che esigono giusta punizione.

 

California Robi di Roberto Sonaglia e tutti i contenuti sono di proprietà dell'Autore. Ogni riproduzione non autorizzata sarà perseguita ai sensi della Legge 633, 22/4/41 e successive modifiche.